Si chiama Magic 2013 ma esce nel 2012, forse per paura della profezia dei Maya che, qualora si avverasse, renderebbe inutili gli sforzi degli ideatori del gioco per spellare a sangue i malcapitati che dovessero scaricare questa app gratuita per iPad.
Già, perché l'app è gratuita ma, fatta eccezione per le poche e miserabili carte nella dotazione di base, c'è tutta una bella e nutrita sezione in-app per acquistare - con soldi veri, s'intende - altre carte: quelle che fanno la differenza nel gioco.
Magic 2013 è pressoché identico alla sua originaria controparte cartacea, con la possibilità di cimentarsi contro l'AI del gioco o online contro altri malcapitati giocatori.
Il perché di tanta mia acrimonia nei confronti di tale gioco è presto detto: a mio tempo anche io fui una vittima di questa trappola infernale, a metà strada tra gli scacchi e una dose di eroina. Ho ricordi orribili della quantità di soldi spesi, del tempo sprecato a costruire mazzi, a cercare le carte che mi servivano, ad apprendere concetti psicotici come la curva del mana e la sideboard.
E ancora oggi provo un senso di profonda liberazione quando rimembro il giorno in cui presi la decisione irrevocabile di disfarmi delle quasi 2000 carte accumulate in pochi anni. Prima vendetti a stretta trattativa le carte più costose, per poi procedere a vendite sempre più bundle del rimanente. Ero talmente disgustato da quella roba che ricordo chiaramente che insistetti per liberarmi persino dei raccoglitori che le contenevano e delle card sleeves: le bustine con il dorso colorato o illustrato che servivano a proteggerle dall'usura.
Ed ora Magic ritorna, pronto per aggredire una nuova fascia di incauti giocatori.
Poveri...
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