17 febbraio 2014

La scena del cappotto

Molti anni fa. Una storia d'orrore gotico contemporaneo usando il sistema di gioco del World of Darkness Revised con personaggi umani. Me in qualità di Narratore.

Alla fine era chiaro che la misteriosa scomparsa del vecchio amico del party, avvenuta nell'inquietante dimora di campagna che aveva ereditato da uno sconosciuto prozio, aveva in qualche modo a che fare con quel misterioso tappeto... Un tappeto che recava un complicato motivo a spirale ricamato, che solo a guardarlo provocava nausea ed un senso di inspiegabile paura.

Ancora qualche ricerca in casa, ed alla fine il party mise mano sul diario del loro amico, nel quale era raccontata la sua lenta discesa negli abissi. Aveva trovato il tappeto in un nascondiglio segreto in soffitta e ne era rimasto inizialmente affascinato, e poi completamente ossessionato. I suoi studi concludevano che il tappeto altro non fosse che una porta per l'Inferno e che doveva essere distrutto quanto prima. Ma ormai il potere del male lo aveva sedotto, per cui il disgraziato si era incamminato lungo la spirale, giù verso l'Abisso.

A quel punto a tutto il party era chiaro che il tappeto andava bruciato nel camino, senza ulteriori indugi, ma Marcellino - il giocatore più folle che abbia mai calcato il nostro tavolo - aveva un altro piano in mente...

Io: "Allora cosa fate?"

Marcellino: "Hmmmm. Ok. Mi incammino lungo la spirale tracciata sul tappeto."

Io: "Marcello, guarda. Se quello che avete scoperto corrisponde a verità, la spirale ti condurrà negli inferi. Il che significa che il tuo personaggio morirà e dovrai crearne un altro. È chiara questa cosa, no?"

Marcellino: "Aho! Ma hai capito che t'ho detto? Voglio percorrere sta cazzo de spirale!"

Io: "Marcè, te lo dico per l'ultima volta e con estrema chiarezza. Se lo fai il personaggio muore!"

Marcellino: "Voglio incamminarmi lungo la spirale. Punto. Lo faccio. Che succede?"

Io: "Nessuno, negli anni a venire, capirà mai esattamente cosa accadde quella notte. Nemmeno tu, perché la tua anima sprofonda nella follia non appena compiuto l'ultimo passo verso gli inferi, dove verrà torturata per l'eternità... Ok, dammi la scheda Marcè. Sei morto."

Marcellino bofonchiò qualcosa. Poi, senza aggiunger altro, prese il suo cappotto e se ne andò dalla birreria dove stavamo giocando, mortalmente offeso.

Da allora, al tavolo entrò in auge un nuovo modo dire: fare la scena del cappotto.

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