20 aprile 2014

The Spawn of Fashan

Questa è una storia strana...

Siamo nel 1982, e sulle pagine del n.60 di Dragon Magazine comparve la recensione di Spawn of Fashan, un GDR artigianale pubblicato l'anno precedente, opera dello sconosciuto autore americano Kirby Lee Davis, nativo dell'Oklahoma. Questo gioco fu recensito lo stesso anno anche su un'altra rivista di giochi, all'epoca piuttosto famosa: Different Worlds.

Il fatto che su delle riviste "ufficiali" comparisse la recensione di un gioco amatoriale non deve stupirci: nei primi anni '80 la distinzione fra i prodotti professionali e quelli fatti in casa non era così netta come lo sarebbe poi diventata nel decennio successivo; e consideriamo oltretutto che la situazione ai giorni d'oggi sta nuovamente cambiando, come dimostra la fortuna di piattaforme per l'autoproduzione come Kickstarter e l'autodistribuzione come RPG Now.

Lawrence Schick, autore della recensione, scrisse:
The Spawn of Fashan is a great parody of role-playing rules! The publisher [...] doesn’t miss a trick. All the classic role-playing errors are included in this booklet.
In pratica Schick era convinto che Spawn of Fashan fosse la parodia di un GDR, con la sua miriade di tabelle e sotto-tabelle, la caotica organizzazione delle regole, la giungla di modificatori, punteggi, punteggi derivati e abbreviazioni e soprattutto la sua ambientazione che è difficile definire con una parola italiana, ma per la quale esiste un aggettivo inglese perfettamente calzante: dismal che indica un misto di triste, malinconico, lugubre, tetro e squallido.

Schick si sbagliava: l'autore di Spawn of Fashan non scherzava affatto. Prova né è che il regolamento, nonostante il caos labirintico, ha una sua perversa coerenza interna e che le 96 pagine di scrittura fittissima di cui è composto vanno al di là di qualsiasi intenzione sarcastica. Con ciò intendo dire che a patto di volersi immergere in una distopia della peggior specie, Spawn of Fashan è tecnicamente giocabile. Ed inoltre nel 1998 Kirby ha ristampato il manuale, la cui prima edizione aveva venduto si e no una dozzina di copie, continuando imperterrito l'opera di diffusione del suo incubo.

Lo stesso nome del gioco apre scenari inquietanti. Come ci spiega l'autore nell'introduzione, dal momento che i Giocatori ed il Narratore non sono veramente abitanti di Fashan, quarto pianeta del sistema solare di Extre-Harvest, il Fashan dove ambientano le loro storie ne è una versione immaginaria, una superfetazione, uno spawn...

Il manuale è pieno di riferimenti ambigui, illustrazioni inquietanti, accenni a sezioni oscure o addirittura inesistenti, come se la sua lettura e decifrazione fosse una sorta di iniziazione nera.

A vostro rischio e pericolo, se volete, qui è possibile scaricare il manuale.

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